“Oggi faccio il compleanno fatemi gli auguri e quattro anni che sono qua. Sto aspettando il momento giusto, il provino giusto e me ne vado da questo posto di merda. Il treno giusto prima o poi deve passare. Che poi se sapevo che mi finiva a fare la puttana tanto vale che me ne stavo in Sicilia.”
BATTUAGE racconta la storia di un luogo popolato da zombie notturni alla ricerca di sesso. Sesso facile, gratis, a pagamento. Eterosessuali, Transessuali, Omosessuali, Gigolò, Puttane, Marchette, Scambisti. E’ questo il popolo di questo luogo non luogo che ci viene raccontato attraverso gli occhi di Salvatore.
Ma Salvatore, non è una vittima. Ha scelto di giocare a questo gioco. La domanda è: fin dove l’essere umano è disposto a spingersi pur di ottenere quello che vuole?
Il sesso così diviene l’unico strumento di mediazione tra gli uomini, l’ultimo punto di contatto attraverso il quale fondare delle relazioni. L’universo che ne viene fuori è però uno spazio in cui si riversano mastodontiche solitudini che non vogliono altro che rimanere tali, il cui il desiderio è ormai evidentemente appiattito nello spasmodico sprofondare delle anime dentro se stesse. Il desiderio si tramuta quindi in un affanno distruttivo di quelle relazioni, conferendogli un significato assolutamente anti-sessuale: Il suicidio dell’eros. Battuage racconta il luogo in cui è morto anche il desiderio del desiderio.
Nell’indagine di questa viscerale contraddizione a cui è giunto l’uomo, si colloca quindi la ricerca drammaturgica di Battuage.
Lo spazio scenico diventa metafora del mondo che ospita piccole abitazioni-orinatoio degradate: anonimi punti di ritrovo per anonimi esseri umani che abitano dei corpi che sono involucri di una decadenza comune. Un obitorio per vivi (?) occupato da 4 corpi, quelli degli attori che interpretano 8 personaggi, e che potrebbero bastare per raccontare l’umanità intera, incastrata dagli stessi depersonalizzanti meccanismi.
BATTUAGE prova a raccontare lo sforzo e la necessità di queste anime di rimanere ognuna saldamente attaccata a questa propria personale deformità per non auto-definirsi del tutto morti.
“Porca puttana mamma, l'ho scelto io alla fine. Non ne ho magnacci che mi costringono. Se torno a casa da te ce l'ho il piatto dove mangiare mamma lo so, ma io sono un porco mamma, il tuo piatto non mi basta. Io voglio il piatto di tutti."
BATTUAGE
drammaturgia e Regia Joele Anastasi
con Joele Anastasi, Enrico Sortino, Federica Carruba Toscano, Simone Leonardi / Ivan Castiglione
aiuto-Regia Enrico Sortino
scene e costumi Giulio Villaggio
disegno Luci Davide Manca
musica Originale “Battuage” Alberto Guarrasi
foto Dalila Romeo
video Giuseppe Cardaci
make-up Stefania D’Alessandro
assistente alla regia Chiara Girardi
Produzione Fondazione Teatro di Napoli - Teatro Bellini
una creazione Vuccirìa Teatro
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